Prende il via con questo articolo una nuova rubrica di FranchisingCity, dedicata ad approfondire di volta in volta i temi più importanti collegati al mondo del franchising, con l’aiuto di uno dei maggiori esperti del settore.
Il nostro esperto: Davide D’Andrea Ricchi. Docente di Franchising presso Il Sole 24ore, nei master post laurea in Marketing, Comunicazione e Digital Strategy e Retail & Consumer Management, consulente di direzione dal 2005, titolare di Sviluppo Franchising, Co-founder di “One day Training – Formazione express.
Negli anni 90 un signore dalle movenze feline, chiamato Michael Jordan (nella foto a sinistra, con Scottie Pippen), incantava i palazzetti di tutti gli Stati Uniti e incollava allo schermo il mondo intero.
Lo hanno definito il più grande di tutti i tempi e su questo non ho dubbi.
Crescevo, in quel periodo, incantato dalle sue incredibili capacità e l’ho seguito per anni, guardando e riguardando quelle memorabili gesta sportive.
Eppure oggi, a distanza di 20 anni, di quel magnifico campione la cosa che ricordo con più emozione non è un tiro da fuori né una schiacciata acrobatica.
Ricordo una frase pronunciata durante una conferenza stampa: “Con il talento si vincono le partite, ma è solo con il lavoro di squadra, stando insieme, che si vincono i campionati”.
Confermato da un numero 1 assoluto, vi assicuro che il concetto che sto per introdurvi si carica di un valore diverso, indelebile.
Ed è proprio da questa dichiarazione di un supercampione che evinco la prima e inequivocabile ragione per cui conviene affiliarsi.
1 Non essere mai da soli
Michael Jordan, il più grande dei talenti, afferma di fatto, parlando del gioco di squadra, che il prodotto di tanti fattori moltiplica esponenzialmente il risultato finale.
Nel franchising questo è più che mai vero perché franchisor e franchisee sono una squadra, con un obiettivo comune: guadagnare e fare bene.
Beh, se i giocatori sono quelli giusti il successo è solo questione di tempo.
2 Azzerare i costi di startup di marketing e comunicazione
In molti sostengono che la principale convenienza dell’affiliazione sia connessa alla forza del brand e alla sua notorietà, è vero, ma solo in parte.
Primo, perché format meno noti possono raggiungere, grazie a un minore peso dell’investimento, un break even più rapido e redditività più alte.
Secondo, perché al di là degli aspetti di notorietà del marchio, uno dei vantaggi più immediati e tangibili dell’affiliazione per l’imprenditore è poter accedere a un progetto di comunicazione professionale ed efficace a costo zero che comporterebbe, altrimenti, una spesa mai inferiore a 5mila-6 mila euro.
3 Sicurezza di non sbagliare la location
Perché la location giusta vale almeno il 50% del successo di qualsiasi attività commerciale.
E perché nei franchising la scelta della location dell’affiliato non è mai lasciata al caso ed è spesso frutto dell’applicazione di specifiche tecniche e dell’esperienza fornita dai loro consulenti, che nel loro percorso professionale hanno capito dove dover aprire un punto vendita… Purtroppo anche grazie all’aver visto diversi casi di attività chiudere a causa di una location sbagliata.
4 Ridurre i tempi di avviamento
Esperienza e velocità, connubio oggi fondamentale per essere nel business. Avere alle spalle un’esperienza di successo (punto vendita pilota), consente di organizzare e prevedere tutte le attività di startup in tempi che spesso si riducono della metà rispetto alla norma.
5 Ridurre i rischi d’impresa
Aderire a un format franchising è come stipulare una polizza. Che ha un costo di adesione, ma che consente di beneficiare di un format già sperimentato e rodato e che ha già sviluppato adeguate misure per ridurre i rischi di business.
Un vantaggio non da poco.
6 rifornirsi a prezzi vantaggiosi
Chiunque oggi lavori nel settore retail, e non solo, è tenuto a comprare materie prime, prodotti o servizi a costi più o meno vantaggiosi, ma spesso vivendo in una continua precarietà negoziale.
Appartenere a una rete franchising significa invece generare un volume di acquisto verso il fornitore nettamente maggiore. E quando il potere contrattuale aumenta, il prezzo scende per tutti… anche per l’affiliato che ne trae appunto beneficio.
È una regola di mercato.
7 Il segreto svelato: know-how
E siamo al know-how. Ma attenzione, parlo di quello vero, riportato dettagliatamente nei manuali operativi “fatti a regola d’arte”.
Il know-how è il “saper fare”, ciò che consente di ridurre enormemente i margini di errore, di gestire le situazioni di crisi, di razionalizzazione i costi iniziali e di gestione, di comunicare in maniera efficace, di fidelizzare la clientela e attrarne altra.
In buona sostanza: segreti, trucchi del mestiere che spesso fanno fare la differenze e in pochi casi rendono unico un prodotto o un intero format (come nei casi di Nutella e McDonald’s).
Credo così tanto nel know-how che ho fondato un laboratorio di training manageriale la cui mission è proprio quella di mappare “regole d’oro” e “pratiche di successo” per poi poterle trasferirle con facilità e immediatezza (One Day Training – Formazione express).