Aprire una Paninoteca

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Aprire una paninoteca: come avere successo

Oggi mettersi in proprio e avviare un’impresa è spesso necessario per riuscire a crearsi un posto di lavoro, ma bisogna trovare il settore migliore ed essere innovativi. Una buona idea per avere successo è aprire una paninoteca, un ambito sempre apprezzato e ricercato dai consumatori, aperto alle nuove tendenze e molto soddisfacente dal punto di vista economico. Infatti per i clienti si mangia con cifre contenute rispetto a un ristorante e gli imprenditori possono ricavare cifre interessanti, a patto che si impegnino a fondo e in maniera costante nella gestione dell’attività. Naturalmente per poter operare nel settore è necessario rispettare alcune norme per garantire l’igiene e la sicurezza dei clienti, ma anche per adempiere agli obblighi fiscali. La burocrazia non deve spaventare, ma può essere una buona idea incaricare un commercialista di seguire le pratiche per velocizzare i tempi ed evitare di commettere errori. Ma quali sono i passaggi da seguire. La presente guida fornisce tutte le informazioni utili per sapere come muoversi.

Aprire una paninoteca: cosa serve

Una delle chiavi del successo di questo tipo di business è rappresentata dall’individuazione della location. La scelta dell’area in cui aprire una paninoteca è essenziale per raggiungere il proprio target di clienti. Infatti bisogna definire il tipo di consumatori che si vogliono raggiungere. Certamente il locale sarà aperto a tutti, ma l’offerta avrà certamente dei destinatari principali, attorno i quali ruota l’offerta. Non si può pensare che la proposta riservata agli studenti vada bene agli impiegati degli uffici, quindi è utile stabilire quali saranno i clienti da conquistare. In ogni modo ci vuole un posto di passaggio, per puntare sulla visibilità e la vicinanza dei posti frequentati dai potenziali clienti, come scuole, uffici o centri sportivi e di svago. Alla qualità e al menù variegato dovranno essere abbinati un impegno costante, la professionalità e la competenza, tre elementi ricercati e apprezzati dalla clientela. Non basta pensare di rilevare un bar in una buona posizione e cambiare nome e arredamento. Tale operazione porta a una perdita sicura. Serve una novità in piena regola ed è meglio prendere un immobile vuoto e trasformarlo in una paninoteca, facendo ovviamente molta attenzione al marketing. Una volta individuato il target da raggiungere si può decidere il tipo di prodotto da proporre e quindi allestire il locale in maniera adatta, accattivante per il pubblico da conquistare. Se si intercettano gli studenti che escono da scuola, i lavoratori in giacca e cravatta nella pausa pranzo o i giovani che frequentano i locali notturni e cercano uno spuntino prima o dopo la discoteca, è bene predisporre un ambiente su misura per il tipo di clienti e così anche i panini, per nomi e ingredienti, devono rispecchiare i gusti di quella tipologia di frequentatori. Naturalmente è opportuno verificare la presenza di concorrenti in zona, per distanziare il locale e per conoscere l’offerta e le lacune altrui. Conoscere il mercato aiuta a specializzare l’offerta per avere successo. Ad esempio potrebbe risultare vincente preparare piatti per i vegetariani o per le persone che hanno certe intolleranze alimentari. Se poi si dovesse avere una palestra o un centro benessere vicino, meglio dedicare panini particolari per chi è attento alla linea. Non servono immobili e soprattutto attrezzature costose, infatti per aprire una paninoteca sono sufficienti una piccola cucina, un frigorifero, una piastra, un bancone, una zona con tavoli e sedie per i clienti e un bagno. Nell’eventualità si può pensare anche ad un locale dedicato unicamente al cibo da asporto. Nelle aree con elevata densità e la presenza di uffici può essere gradito ai consumatori un posto in cui prendere il panino da consumare alla propria scrivania oppure seduti in un parco. Serve comunque un budget iniziale che consenta di affrontare le spese di avvio e la gestione per il primo anno. Dovrà inoltre essere dedicata una particolare attenzione alla definizione di un menu attraente. Non sono richiesti titoli professionali o specifiche competenze culinarie. Chiaramente per chi volesse approfondire le conoscenze sulla preparazione dei panini, in modo da affinare le abilità e di innovare la proposta, ci sono corsi professionali che si possono seguire, a volte anche gratuiti e organizzati dagli enti pubblici.

Aprire una paninoteca: requisiti e burocrazia

Trattandosi di un’attività commerciale nel settore della ristorazione, la paninoteca richiede al titolare di avere specifici requisiti. Infatti per preparare, manipolare e vendere alimenti si deve conseguire una qualifica apposita in merito alla conoscenza delle norme igienico-sanitarie. Ciò serve a gestire il locale. Non è nulla di speciale e soprattutto è facilmente ottenibile. Ci sono più modalità per ottenere la certificazione di tali competente:
– il possesso di un diploma di scuola alberghiera o similare;
– aver maturato esperienze precedenti nell’ambito della ristorazione;
– aver frequentato un corso SAB e superato l’esame finale;
– frequentare un corso HACCP aver superato l’esame previsto.
La burocrazia non si limita unicamente alla qualifica, ma include alcuni adempimenti fiscali e amministrativi. L’iter per aprire una paninoteca inizia con la richiesta della partita Iva presso l’Agenzia delle Entrate competente territorialmente. Successivamente si iscrive l’attività al Registro delle Imprese della Camera di Commercio provinciale e si aprono le posizioni Inps e Inail per il titolare e per i dipendenti. Si presenta quindi la comunicazione di inizio attività (SCIA) al Comune in cui si ha la sede. L’ente provvederà a passare gli atti all’Azienda Sanitaria Locale e ai Vigili del Fuoco per le ispezioni circa l’igiene e il rispetto delle norme antincendio. Infine presenta al Comune la richiesta dell’autorizzazione all’esposizione dell’insegna.

Aprire una paninoteca: costi e franchising

Il calcolo preciso delle spese va fatto considerando le dimensioni e la posizione del locale, nonché la tipologia di servizio offerto. Tuttavia in linea generale aprire una paninoteca piccola in una città non molto grande comporta un costo di 20 mila euro. Nella somma sono incluse le attrezzature, ovvero utensili, stoviglie e arredamento. Considerando di avere un centinaio di clienti al giorno per una spesa media di 6 euro ciascuno, si rientra dell’investimento nell’arco del primo anno di attività. Per avere un supporto tecnico e amministrativo, ma anche per raggiungere il contenimento dei costi ci si può affiliare a un marchio conosciuto, aprendo l’attività in franchising. Ci sono formule che consentono di spendere tra gli 8 mila e i 10 mila euro. In cambio di una tassa d’ingresso e di royalties si ottiene un logo affermato sul mercato, il supporto degli esperti, la formazione e gli aggiornamenti e una rete per scambiare esperienze e conoscenze, in modo da anticipare le tendenze e proporre innovazione ai consumatori.