Aprire un franchising all’estero: Emirati Arabi, opportunità e norme

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Aprire in franchising all’estero: cosa serve per andare negli Emirati Arabi

Esportare il proprio marchio franchising negli Emirati Arabi offre molte opportunità, ma ci sono diverse norme da rispettare.

Al Souq Al Bahar si respira ovunque aria di franchising: Costa, Caffè Caribou, Caffè Nero, La Postreria, Starbuck’s, Five Guys, Eataly, McDonald’s e altri locali.

Gli Emirati Arabi Uniti rappresentano una grande opportunità per i marchi franchising italiani interessati a un’espansione internazionale, in un mercato che presenta condizioni favorevoli senza eguali.

I redditi elevati e medio-alti sono concentrati nella popolazione locale e nella fascia di manager medio-orientali ed europei, che insieme rappresenta circa il 35% della popolazione, con molto tempo libero e una forte propensione all’investimento.

Con queste premesse, le imprese italiane possono godere di una carta vincente rispetto ai competitor internazionali: la forza dell’immagine del Made in Italy.

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Aprire un franchising all’estero: quali prodotti e servizi esportare negli Emirati Arabi?

Per chi è intenzionato ad aprire un franchising all’estero è bene sapere che: arredamento e design, ma anche fashion e accessori, lusso, alta moda sono i settori che vanno per la maggiore negli Emirati Arabi. Ampio spazio anche al Food&Beverage.

Secondo Euromonitor International, sono previsti entro il 2019 circa 19.000 nuovi punti vendita del settore F&B negli Emirati Arabi, grazie anche al volano dell’Expo. A inizio 2016 McDonald’s generava oltre 6 milioni di dollari di vendita giornaliera nel Medio Oriente, con una previsione di aumento del 60% entro il 2020.

Aprire un franchising all’estero: vantaggi, ma anche norme da rispettare negli Emirati Arabi

L’apertura di un franchising all’estero è possibile in una delle Free Zone, che garantiscono agli imprenditori una serie di importanti vantaggi (tra cui la proprietà al 100%, niente tasse ecc., a seconda della Free Zone), unitamente a un’eccezionale stabilità politica e sociale.

Per sviluppare una rete franchising all’estero bisogna tenere però conto della legislazione locale e delle relative norme: nei centri commerciali più importanti è possibile aprire una vendita al dettaglio, solo se il marchio è già presente in altri posti, nessun nuovo marchio accettato. Non esiste una vera e propria legge dedicata al franchising e per cui si applica la normativa prevista per i contratti di agenzia: la “UAE Commercial Agencies Law”, il cui principale elemento legislativo è la legge federale n. 18 del 1981 (modificata poi tre volte), che prevede che il franchisee sia un cittadino emiratino, o una società posseduta da cittadini emiratini. Quindi la costituzione di un franchising può essere gestita tramite una Free Zone, ma il suo sviluppo deve integrarsi con la società locale.

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Aprire un franchising all’estero: le mosse da fare negli Emirati Arabi

Quale il primo passo da fare? Una visita a Dubai per cogliere possibili intuizioni. Ottobre è il momento adatto, visto che in questo mese si tengono i due grandi eventi del franchising: la 2a edizione del Global Franchise Mar- ket (29 e 30 ottobre 2017) alla Fiera di Dubai (DWTC) e la 4a edizione del Middle East Franchise Expo & Fo- rum, organizzata dall’Associazione Franchise del Medio Oriente e del Nord Africa (Menafa, 18-19 ottobre 2017) al Jumeirah Beach Hotel di Dubai.

L’articolo è stato realizzato da nostro esperto Nico de Corato
Nico de Corato vive a Dubai, dove gestisce il network DubaiBlog. Titolare di un’agenzia di web communication & social media, ha pubblicato il libro Dialetto Emiratino Manuale di conversazione, scritto con Hanan Al Fardan e Abdulla Al Kaabi.