Qualità nel servizio e nei prodotti, professionalità da parte di franchisor e affiliati. E le cose funzionano.
Anche nei periodi più “magri” ci sono beni e servizi a cui, evidentemente, gli italiani non rinunciano.
Viene subito in mente il classico cappuccino al bar, ma anche le lavanderie automatiche restano sempre nel nostro cuore.
A condizione che offrano un servizio di qualità. Riccardo Chiapello, titolare di Lav@sciuga, è certo che proprio questo sia l’elemento chiave.
«Quando abbiamo cercato di capire come affrontare la crisi, la risposta è stata semplice: concentrarci su professionalità e qualità.
Ma non a chiacchiere, bensì puntando a far tesoro di 15 anni di esperienza nel settore, nei quali l’elemento portante è sempre stato l’essere più avanti di tutti gli altri.
A buon diritto possiamo dire che la qualità paga: nel corso del 2010 abbiamo aperto il 30% in più di nuove lavanderie rispetto agli anni passati, e la tendenza si sta confermando anche quest’anno». E gli affiliati? «Anche qui vale lo stesso discorso.
La dimostrazione è che dei 150 negozi che abbiamo aperto negli ultimi quattro anni, solo due hanno chiuso.
Del resto non diamo a tutti il nostro marchio: selezioniamo con cura, perché la qualità ci deve essere anche tra gli affiliati».
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