A scuola di franchising
Organizzare una rete in franchising è una cosa seria, che a volte si scontra con un eccessivo semplicismo da parte del potenziale franchisor.
Pino Marino è uno dei soliti orgogliosi e meravigliosi imprenditori del Sud che si sono fatti da soli.
Coltiva e commercia piante e ha deciso che vuole fare il salto di qualità, passando dalla distribuzione all’ingrosso a quella al dettaglio e creando un nuovo concetto di rivendita da diffondere con il franchising.
Ha le idee chiarissime su tutto, tranne che sul franchising.
Lo incontro e già ci vuole del bello e del brutto a convincerlo che quello del consulente di franchising è un mestiere e non un sistema per spillare soldi a poveri illusi.
Superato l’ostacolo, il punto che a Pino non va proprio giù è il tempo necessario a impostare il progetto. “Ho già tante richieste, decine di persone disposte a darmi soldi, a firmare i contratti…”
Pino è già pronto con tutto, le piante sono già cresciute e… non possono mica aspettare i comodi del consulente che pasticcia con quattro scartoffie…
“Macché studi di fattibilità, mica devi venire tu a spiegarci come si fa a far crescere gli alberi…”.
“Niente contratti: una bella stretta di mano con lo sputacchio e siamo fratelli per la vita…”.
Non servono neanche i Manuali: “Tu portami un affiliato e ce lo racconto io come si vendono le nostre piante…”. Insomma, Pino vuol solamente “vendere il franchising”. “Quando cominciamo?” gli chiedo, nella speranza di avere un po’ di tempo per convincerlo a fare le cose per bene…
“Ieri!” risponde deciso, peggio di un milanese… A quel punto mi viene da cantargli la canzone di Bennato: “Quanta fretta ma dove corri, dove vai?”.
La morale
La realizzazione di una rete di franchising non si misura in giorni o settimane. Dall’impostazione del progetto fino al consolidamento della rete passano di solito non meno di tre /quattro anni. Franchising too fast, not very good!
dal Manuale del Frankenstein,
di Saverio Savelloni, ed. Fasullo