Condorelli, un’azienda tradizionale, innovativa e di successo, apre al franchising. Ecco la sua storia. E l’opportunità da prendere al volo
Un’azienda che parte da lontano e vuole arrivare lontano.
Parliamo della Condorelli, rappresentante a pieno titolo del Made in Italy, esempio di eccellenza dolciaria siciliana, azienda con oltre 80 anni di storia.
«Una delle mie soddisfazioni più grandi? Che per molti clienti “Condorelli” sia usato come sinonimo di “torroncini”» esordisce Giuseppe Condorelli, figlio del fondatore e attuale amministratore unico.
Una grande storia
Tutto comincia nel 1933, quando Francesco Condorelli, da garzone di pasticceria, decide di fare il grande salto e aprire un locale tutto suo.
La pasticceria è a Belpasso, un paesino alle pendici dell’Etna. Tanto lavoro ed entusiasmo e la piccola attività prende quota, poi arriva la guerra.
«Mio padre venne arruolato: combatté, poi fu fatto prigioniero dagli inglesi. Tra servizio militare e prigionia, restò lontano per sette anni. Al suo ritorno, forte dell’aiuto dei familiari, si rimboccò le maniche e riavviò l’attività e la produzione».
Il locale di Belpasso (pasticceria, gelateria, caffetteria e produzione artigianale di dolci) è tuttora parte del gruppo, di cui rappresenta un eloquente biglietto da visita.
La svolta risale agli anni 60. «Mio padre era presente a una cena alla Reggia di Venaria nei pressi di Torino. Arrivati al momento del dessert, ci si accorse di non avere un dolce disponibile. Da lì la scelta di spezzettare un torrone, con il risultato di non avere porzioni regolari. A quel punto a mio padre venne l’idea di un nuovo prodotto: un torrone morbido, monodose, ricoperto di cioccolato. Fu un grandissimo successo, anche al Nord».
Nel 1973 viene realizzato il primo stabilimento semiartigianale e costituita una rete vendita di agenti plurimandatari.
«Nel 1983 puntiamo decisamente sul marketing, grazie alla promozione di Domenica In. All’epoca condotta da Pippo Baudo, era una delle trasmissioni televisive di punta, seguita da sette milioni di spettatori» prosegue Condorelli.
Quattro anni dopo, Condorelli lega i suoi destini a un altro siciliano doc, l’attore Leo Gullotta, testimonial dell’azienda per oltre un ventennio (come dimenticare il tormentone: “Cavalier Condorelli, è sempre un piacere!”).
Gli anni 90 sono quelli della diversificazione: non più solo torroncini, ma anche pasticceria siciliana, tavolette di cioccolata, praline… «Attualmente, abbiamo in assortimento oltre 160 referenze. Fra queste anche il latte di mandorle, realizzato in tre varianti: classico, al pistacchio, light».
La lezione del Cavaliere
«La nostra è un’azienda familiare. Mio padre è mancato nel 2003 a 91 anni, ma è rimasto alla guida dell’azienda fino all’ultimo ed era in pasticceria ogni mattina alle 7.30. Ora siamo alla seconda generazione. Il rapporto con i collaboratori è diretto. La gestione snella e i tempi per le decisioni rapidi. Abbiamo ancora i crismi dell’artigianalità, alcune fasi della lavorazione avvengono con metodi artigianali» conclude Giuseppe Condorelli.
Grande soddisfazione nel novembre 2014 per la visita allo stabilimento del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, che ha poi dichiarato: «La famiglia Condorelli, investendo sulle cose buone e belle di questa terra, ha messo in piedi un’azienda che esporta in 30 Paesi del mondo, crea posti di lavoro e occasioni di bellezza per il Made in Italy».
E ora arriva il franchising
Presenti per la prima volta al Salone del Franchising di Milano, i vertici di Condorelli hanno deciso di crescere anche con l’affiliazione.
«Abbiamo scelto il franchising, per avere partner che possano diventare ambasciatori della nostra azienda. A loro diamo la concessione d’uso del marchio, il know-how commerciale e la fornitura di tutti i nostri prodotti. Il nostro affiliato ideale è un imprenditore che si impegni in prima persona nella gestione dell’attività.
La fee richiesta è di 15mila euro e comprende: progettazione architettonica del negozio, affiancamento iniziale in fase di startup, training, know-how. Sono previste royalty sui ricavi del punto vendita del 2-4%.
Noi forniamo tutti prodotti, basi per gelati comprese (in 16 gusti).
La fornitura per rifornire un punto vendita è intorno a 10mila-12mila euro. I ricarichi vanno dal 40 al 70%. Uno dei principali vantaggi è quello di legarsi a un marchio che gode di un’ottima brand awareness» prosegue Condorelli.
Ma quali le zone in cui l’azienda vuole aprire di preferenza?
«Non escludiamo nessuna regione italiana, ma l’idea è quella di partire dai centri storici delle grandi città del Nord».
Il progetto franchising è seguito da un’azienda dedicata: Condorelli Sviluppo rete nazionale.
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