A scuola di franchising
Nonostante tutti gli sforzi, c’è ancora chi pensa che il franchising sia una bazzecola, replicabile senza problemi.
Invece servono impegno e duro lavoro.
Tutti i giorni in Italia un imprenditore si sveglia con una meravigliosa idea in testa: “Ho il mio negozio, che mi serve di più? Con il franchising me ne fotocopio 100 tutti uguali, marchio insegna e tutto il resto, e in poco tempo divento milionario…”.
Chissà come mai si è diffusa ‘sta leggenda metropolitana che fare franchising sia semplice come usare una fotocopiatrice! Finisce che tutti i giorni, sempre in Italia, un altro imprenditore va a dormire sotto un ponte, dopo aver scoperto sulla sua pelle che ‘sto paragone l’ha pensato un cretino.
Eh sì, perché purtroppo la fotocopiatrice che riproduce gli affiliati non esiste in commercio, non la puoi comperare. Ogni volta il franchisor se la deve costruire e predisporre pezzo per pezzo in un unico esemplare, con un lavoro che richiede tanti soldi, tanto impegno, tanto tempo, tanta esperienza.
Un lavoro che si chiama “costruzione del progetto franchising” e che è maledettamente difficile, tanto che a riuscirci nel nostro Paese sono in pochi, pochissimi marchi, meno del 10% di quelli che ci provano.
La morale
Il franchising è uno strumento eccellente, estremamente potente ma sofisticato, che funziona solo se utilizzato con cura, da mani attente, esperte e ben attrezzate.
dal Manuale del Frankenstein,
di Saverio Savelloni, ed. Fasullo