Antonello Marrocco, direttore generale No+Vello
Ha cominciato questa avventura nel 2009, incontrando i vertici di un network allora sconosciuto in Italia e che oggi, grazie a una instancabile determinazione, sta conducendo al successo anche nel nostro Paese. Da 0 a oltre 40 affiliati in neppure due anni sono un risultato che affonda le sue radici nel suo lavoro, nella sua fiducia nel prodotto e nella sua capacità di motivare i franchisee.
Non dormiamo sugli allori
1. Il vostro network ha conosciuto uno sviluppo straordinario nel 2011. Come stanno andando i punti vendita aperti sinora?
In Italia i centri No+Vello sono arrivati a quota 42, l’ultimo ha aperto recentemente a Campobasso, generando un fatturato complessivo di 130 milioni di euro. Direi che i numeri descrivono meglio di ogni altra considerazione risultati lusinghieri. Sono ben 1.500 i posti di lavoro creati e oltre 400mila i clienti, i nostri centri sono in crescita e il fatturato medio annuo per un singolo centro si attesta intorno a 140mila euro.
La nostra forza si fonda soprattutto sui nostri affiliati, che credono nella loro attività e si sforzano al massimo per mantenere un elevato standard qualitativo che, grazie anche alla formazione che il personale e i manager ricevono per essere continuamente aggiornati, riuscendo così a fidelizzare un numero sempre maggiore di clienti. Nel 2011 il fatturato complessivo si è attestato sui 2,8 milioni di euro. Ci aspettiamo nel 2012 di arrivare a 100 centri aperti in Italia per un fatturato di 6 milioni di euro.
2. La casa madre è spagnola. Alla luce delle attuali difficoltà di quel Paese, questo non vi sta creando problemi?
A prescindere dalle difficoltà attuali della Spagna, la nostra azienda naviga in acque sicure, grazie al consolidamento che ha sul mercato spagnolo da cinque anni, ma soprattutto grazie alla crescita a livello internazionale anche in Paesi dove l’economia è in controtendenza, come Brasile e Messico. Dell’Italia abbiamo già detto, ma non significa che si debba dormire sugli allori. Per esempio, recentemente abbiamo presentato alle fiere del Franchising di Roma e di Piacenza il progetto “No+Vello investe con te” con cui, chiunque sia interessato, può affiliarsi anticipando solo la metà dell’investimento richiesto, ovvero 15mila euro, mentre i rimanenti 15mila vengono finanziati da No+Vello senza interessi e senza garanzie personali.
3. Quanta parte del merito di questo successo attribuisce al suo lavoro e quanta alle caratteristiche del prodotto?
Io di sicuro ho sempre creduto nel progetto, fin da quando conobbi i vertici spagnoli di No+vello nel 2009, quando era già un brand di successo all’estero, ma non ancora presente in Italia. Fui ingaggiato allora come consulente per capire quale fosse la strategia più efficace per avviare il business nel nostro Paese, e dalla fine del 2010, quando venne aperto il primo centro in Italia, il brand è cresciuto costantemente. Le caratteristiche del prodotto sono certamente efficaci, poiché No+Vello è un franchising pensato ad hoc per l’investitore dei nostri giorni, sono sempre di più le persone che oggi cercano una fonte di reddito passivo. Ma probabilmente il merito più grande va ai nostri affiliati, che oltre a lavorare con passione e professionalità, sono la nostra “pubblicità” vivente, poiché spesso sono i primi a far capire agli interessati quali sono i vantaggi nell’entrare a far parte di No+Vello.