O si fa per bene o niente

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La parola all’affiliato

Un giovane imprenditore siciliano con vari interessi ha visto nell’estetica un settore su cui puntare nonostante la crisi. E, già che c’era, ha fatto le cose in grande.

«È il mio motto: se decido di fare una cosa la faccio per bene, oppure niente».

Si presenta così Domenico Governo, 30 anni, che nel febbraio scorso ha inaugurato il suo centro No+Vello a San Giovanni La Punta, in provincia di Catania. Situata sulle pendici dell’Etna a circa 5 km dal capoluogo, la cittadina conta oltre 20mila abitanti ed è molto frequentata, grazie ai numerosi negozi e per la presenza di alcuni centri commerciali.

«Oltre che essere la mia città, racconta, San Giovanni negli ultimi anni ha conosciuto un notevole sviluppo commerciale. Inoltre è punto di riferimento per vari piccoli centri e frazioni dei dintorni, il che ingrandisce parecchio il bacino di utenza, ed è per questo che l’ho scelta per il nuovo centro».

Ci racconti un po’ di lei.

«Ho iniziato abbastanza presto a lavorare come odontotecnico, subito dopo il diploma, e l’ho fatto per circa sei anni.

Dopo questo periodo, mi sono reso conto di due cose: primo, che desideravo un lavoro più dinamico e motivante e, secondo, che volevo guadagnare di più.

E così ho iniziato una mia personale ricerca di mercato, che mi ha condotto all’avviamento del primo esercizio: un compro oro.

Facendo le cose a modo mio, sono riuscito a spendere poco, e nel giro di tre-quattro mesi avevo già recuperato le spese. Allora ho deciso di reinvestire i primi guadagni in un secondo negozio. Per farla breve, nel giro di tre anni i miei compro oro erano diventati tre».

E adesso l’estetica.

«Come si sarà capito, non sono uno che si ferma. L’anno scorso ho ripreso a studiare il mercato e ho constatato che l’estetica era un settore che reggeva alla crisi. Lì, però, mi sono reso conto che ci volevano competenze più specifiche e che, quindi, la soluzione ideale fosse un franchising. Caso vuole che un mio amico avesse avviato a Milano due centri No+Vello ed è stato tramite lui che ho preso i primi contatti».

Mi lasci indovinare: vi siete piaciuti subito.

«Già, ride, il direttore generale di No+Vello Italy, Antonello Marrocco, un po’ mi assomiglia, è una persona aperta e curiosa, mai ferma, per cui ci siamo sentiti subito in sintonia. Ma, soprattutto, pur non essendo del settore, ho trovato grande competenza e organizzazione sotto tutti i punti di vista. Per non parlare della formazione, che ci ha messi in grado di essere operativi con efficacia fin dal primo momento».

Punto di arrivo di questo percorso l’apertura di un centro di ben 110 mq, con tre cabine operative e due operatrici a tempo pieno.

«Come ho già detto, racconta con orgoglio, mi piace fare le cose in grande e il mio centro è probabilmente il più grande del network. Ho ricevuto i complimenti dell’azienda e credo di poter dire che anche per loro è un bel fiore all’occhiello. Ci lavorano un’estetista diplomata e la mia fidanzata che è un’ottima commerciale. Punto molto sull’accoglienza e lei è proprio brava nel primo contatto con i clienti e riesce a fidelizzarli».

Come ha preparato il lancio del negozio?

«Piccola premessa: amo tenermi aggiornato e studiare, investo migliaia di euro ogni anno per frequentare corsi di marketing e crescita personale. Ho deciso di sfruttare la poca conoscenza di questo tipo di proposta tra il pubblico di queste parti, così ho fatto molta pubblicità ben prima dell’inaugurazione, cercando di creare curiosità. Credo di esserci riuscito: all’inaugurazione è venuta mezza città e in soli tre mesi i clienti erano già più di 260».

Donne o uomini?

«Sembra incredibile, ma in termini quantitativi siamo circa metà e metà. Però le donne spendono di più».

Come sono i rapporti con il franchisor?

«Ottimi e produttivi. Personalmente mi do molto da fare, cerco di essere propositivo e di mettermi al servizio della rete, perché sono convinto che sia essenziale il circolo virtuoso del franchising: il successo del marchio fa la fortuna della rete e viceversa.

Ecco, se c’è un aspetto da migliorare è proprio quello di una maggiore motivazione di tutti gli affiliati proprio in questo gioco di squadra, perché a mio avviso c’è qualcuno che non lo fa fino in fondo e non capisce che così danneggia tutti».

Tre note positive sul franchisor

  • Azienda dinamica e molto aperta
  • Ottimo livello di assistenza e formazione
  • Validità protocolli e metodiche


Note critiche

  • Maggiore coinvolgimento degli affiliati meno attivi

nomasvello franchising

La parola al franchisor

Antonello Marrocco, direttore generale No+Vello Italy

La mia più grande soddisfazione è avere affiliati entusiasti come Domenico Governo, che voglio ringraziare vivamente e allo stesso tempo complimentarmi per la sua tenacia e impegno: dopo appena tre mesi ha raggiunto risultati straordinari.

Qualche mese fa mi ha scritto un’affiliata di Padova:

«Antonello, la sai una cosa? No+Vello mi ha cambiato la vita, dopo i primi mesi di attività ho abbandonato il posto fisso in banca e adesso sono la persona più felice di questo mondo».

Ascoltare e leggere queste parole mi riempie di gioia e orgoglio, nella vita si lasciano segni positivi se si riesce a migliorare la vita delle persone che si incontrano durante il cammino ed è proprio questo lo scopo della nostra azienda.

Siamo sempre in contatto diretto con gli affiliati, li formiamo continuamente e questi giorni di formazione diventano momenti per condividere nuove esperienze, fare brainstorming e soprattutto per comunicare gli obiettivi ambiziosi che appartengono alla nostra filosofia.

A oggi siamo l’unico franchisor italiano a mettere a disposizione degli affiliati un’area riservata con un forum aperto dove ognuno può condivdere la propria esperienza.

Ma la cosa più bella è che da quest’anno abbiamo creato un “comitato degli affiliati”, con quattro rappresentanti di tutte le zone d’Italia che portano all’azienda la voce dei franchisee.

Credo che abbiamo avuto coraggio a creare una struttura del genere, ma poiché lavoriamo per il successo di tutti siamo ben lieti di condividerlo.

D’altronde gli affiliati sono il nostro miglior passaparola, grazie a loro oggi abbiamo aperto tanti altri centri e, soprattutto, il 10% dei nostri affiliati ha aperto già il secondo e addirittura il terzo centro.

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