Parole, parole, parole

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A scuola di franchising.

Spesso, nel nostro Paese, i candidati franchisee procedono all’incontrario: prima fanno grandi sogni imprenditoriali, poi vanno alla ricerca dei soldi necessari. Così tutti perdono del gran tempo…

In tutto il mondo il candidato affiliato a un franchising è un essere prevedibile.

Per prima cosa Tizio si guarda in tasca: se ci sono soldi da investire comincia a pensare alla possibilità di mettersi in proprio.

Poi va in banca e cerca di capire se oltre ai propri spiccioli può contare su chi dovrebbe abitualmente prestare i soldi per professione. Solo allora si muove per cercare tra i franchisor quello più adatto. In Italia tutto funziona all’incontrario.

Prima Caio si mette a sognare, facendosi un film da grande imprenditore. Poi va su Internet e spara richieste di informazioni a raffica, nei 3mila-4mila settori che lo interessano di più, a partire dalla smacchiatura dei leopardi fino alle dentiere usate.

Il simpatico smanettatore passa settimane a compilare form su siti e portali spellandosi ogni polpastrello disponibile e poi a far sbavare al telefono ignari promotori sviluppo franchising.

Alla fine scatta all’azione. Si procura gli appuntamenti, fa cose, vede gente, incontra franchisor e franchisee, poi finalmente decide. Ormai pronto a firmare il contratto, si ricorda di un banale dettaglio: “Ma io i soldi ce li ho?” Risposta tipica: “No, ma tanto vado in banca e me li danno…”.

Giunto in banca, ricomincia un lungo ping pong di parole in libertà con il direttore, il quale può fare molte cose per il candidato, per esempio accompagnarlo al bar a chiacchierare o fargli predisporre centinaia di inutili documenti, poi di nuovo riempirlo di parole con dotte analisi di mercato, ma sicuramente ha il divieto di prestare un singolo euro a chiunque…

La morale

Le enormi perdite di tempo e le clamorose dispersioni di chiacchiere si tramutano in costi insostenibili per tutti, minando alla radice l’economicità del sistema.

dal Manuale del Frankenstein,
di Saverio Savelloni, ed. Fasullo