Raffaele Arpaia, Gruppo Monteoro di Asti
Si è lanciato nella compravendita di preziosi provenendo da tutt’altre esperienze. Ed è talmente soddisfatto da considerarla la sua piena realizzazione.
Il primo passo è stato chiedermi cosa potevo fare per avviare un’attività in proprio in questo momento di crisi». Esordisce così Raffaele Arpaia, 38 anni, soddisfattissimo titolare di un punto vendita Gruppo Monteoro ad Asti. Il franchising, come noto, si occupa di compravendita di preziosi, ed è un gruppo composto da professionisti che operano da anni nel settore orafo-gioielliero, organizzati in una rete di fi liali e specializzati nell’acquisto di metalli preziosi. Il negozio di Raffaele, aperto nel gennaio 2011, si trova nel centro della città piemontese, in corso Savona, a soli 50 metri dalla piazza del Palio. Di cosa si occupava prima di intraprendere questa attività? «Ho cominciato a lavorare molto presto, subito dopo la licenza media, facendo svariati lavori, per poi approdare a una notissima azienda multinazionale nel campo dei laminati plastici nella quale ho raggiunto una posizione di un certo rilievo a tempo indeterminato». Sembra la realizzazione del sogno di moltissimi giovani di oggi.
Come mai ha deciso di cambiare? «Diciamo che sono un tipo ambizioso, nel senso che coltivo l’ambizione di migliorare sempre nella vita, sia in senso professionale e umano sia in senso economico. Giunto al punto in cui ero, l’unica via possibile era quella di mettermi in proprio. Se a questo si aggiunge che sono sempre stato appassionato di gioielli e orologi e che sono originario di Bra (dove è situata la sede del franchisor, ndr) è facile capire perché mi sono orientato verso questo genere di attività». E comunque ha avuto il coraggio
di partire senza alcuna esperienza nel settore. Come è stato supportato da Gruppo Monteoro? «In un modo che definirei eccellente. Proprio questo è uno dei fattori che più mi hanno confortato nella scelta. Ho ricevuto una formazione
completa sotto tutti i punti di vista, quindi non ho avuto nessun problema fin dai primi momenti». A questo punto è doveroso un breve inciso. Gruppo Monteoro è un franchisor che tiene molto alla formazione, al punto da aver creato una “Scuola orafa”. Questa scuola, innovativa e unica nel suo genere in Italia, ha come obiettivo quello di formare professionisti con un’elevata preparazione nel campo della vendita e dell’acquisto di oro e oggetti preziosi, in grado di fornire un buon servizio ai clienti, ma anche di riconoscere eventuali imbrogli, inganni, frodi, truffe e raggiri. Cosa ci può dire dell’esperienza dell’avviamento? «Come ho già detto, nessun problema dal punto di vista della preparazione professionale. I locali li ho cercati e trovati io, anche se l’azienda mi è stata vicina con consigli e suggerimenti. In soli 90 giorni ero pronto a partire». E dell’aspetto finanziario e promozionale? «Per fortuna ho potuto finanziare tutto in proprio, senza ricorrere a indebitamenti. Certo, pago royalty abbastanza elevate, ma ricevo in cambio un supporto promozionale, specie per quanto riguarda Internet, che mi sarebbe costato molto di più se lo avessi organizzato da solo.
Del resto, sono assolutamente convinto dell’importanza dell’immagine per il successo dell’attività». Chi sono i suoi clienti? «Quella del mio negozio è una clientela che potremmo definire di livello elevato. La maggior parte viene per vendere oro o metalli preziosi e, in misura molto minore, gioielli e orologi. Direi che circa la metà lo fa per motivi di necessità, magari per finanziare la propria azienda visti i problemi che ci sono oggi con le banche, mentre l’altro 50% lo fa per desiderio di cambiare, oppure perché si ritrova per le mani beni ereditati che preferisce monetizzare». Certo non deve essere facile avere a che fare con persone bisognose di aiuto. Come si comporta nei loro confronti? «Con professionalità e onestà, come faccio con tutti. Tratto tutti allo stesso modo, che siano milionari o poveri. Credo che questo sia il modo migliore, anche perché, se è vero che l’immagine conta molto per attirare i clienti, lo è ancora di più che poi conta la sostanza. E i clienti soddisfatti sono quelli che fanno il successo vero».