Il sistema bancario italiano, paragonato a quello di altri Paesi, spesso si rivela inadeguato a sostenere lo sviluppo di reti in franchising.
L’altro giorno sono stato su Marte.
In realtà non è proprio così: sono stato solo in Inghilterra. Ma per noi italiani conoscere la realtà del franchising d’Oltremanica è come avere degli incontri ravvicinati con i marziani.
Prendiamo le banche, per esempio. La differenza tra le nostre sgangherate banchette e quelle inglesi, in materia di franchising, è… assolutamente siderale! Lassù in ogni sportello c’è un consulente specializzato che vi spiega come funziona la formula, quali passi fare per scegliere il franchisor più adatto a voi e perché la sua banca preferisce il franchising a ogni altra soluzione d’impresa.
Si, è proprio un altro pianeta!
Siete mai andati nella vostra banca di “fiducia” a chiedere un finanziamento per iniziare una attività in franchising ?
Per prima cosa dovete trovare un incaricato che non scambi il franchising per il leasing, il renting, il trekking, il camping, il bungee jumping e tutte le altre parole con desinenza finale “ing”.
Poi vi guarderanno come se aveste intenzione di infilarvi un passamontagna e puntare un mitra alla cassiera.
Infine verrete indirizzati da un direttore che vi fisserà a lungo scuotendo il capo in silenzio, come quegli animaletti a molla che una volta si mettevano sul cruscotto dell’auto.
Quando sarete ormai sfiduciati, lui darà l’ultima botta alle vostre speranze, massacrando qualunque business gli abbiate proposto.
Vi lascerà dicendovi che, se proprio i soldi li volete e siete così dementi da scegliere un franchising, il finanziamento ve lo potrà fare: basterà mettere a garanzia la casa, la macchina, la barca del cugino, la cuccia del cane, la dentiera d’oro del nonno, le monete di argento della zia e le caramelle di vostra nipote…
MORALE: Per finanziare un franchising, andate in Inghilterra. Lì, presso qualunque franchisor serio potete trovare le brochure di diverse banche disposte a finanziarvi.