Stregata dal prodotto

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La parola all’affiliato. Un franchisee si racconta: sogni, progetti, aspettative e difficoltà per realizzare un’impresa in affiliazione. Sara Bonandi franchising Gatta Italia a Brescia.

L’entusiasmo di una coppia di imprenditori che ha avviato un negozio con un marchio giovane per il mercato italiano, giudicando vincenti i prodotti.

 

Via X Giornate si trova nel cuore di Brescia, a pochi passi dalla centralissima piazza della Vittoria.

È una strada affascinante, sui cui si affacciano case antiche.

Rialzato rispetto al piano stradale, un lungo porticato la percorre per intero, frequentatissimo grazie alla serie ininterrotta di negozi che ne fanno il cuore pulsante dello shopping cittadino.

Qui, in una posizione privilegiata, Sara Bonandi (42 anni e una figura invidiabile) e Gianpaolo Marchetti (54 anni, imprenditore con vari interessi) hanno scelto di aprire il loro negozio Gatta Italia.

Sara è il genere di donna con l’argento vivo addosso, incapace di stare ferma per più di cinque minuti consecutivi e il suo entusiasmo è travolgente. 

«Ho sempre lavorato in negozi, dall’abbigliamento alle calzature e adoro la vendita. La mia passione mi ha portata nel tempo a superare il ruolo di commessa e a gestire praticamente da sola i negozi. Quando l’ultimo dove ha lavorato ha chiuso, per volontà della casa madre estera che ha lasciato l’Italia, non potevo certo fermarmi. Così, insieme a Gianpaolo, ho iniziato a cercare un’attività che rispondesse alla mia vocazione» racconta Sara.

E l’ha trovata?

«Penso proprio di sì. Abbiamo conosciuto Gatta Italia sulle pagine di Millionaire, di cui siamo entrambi appassionati lettori, siamo rimasti colpiti e abbiamo deciso di approfondire. Addirittura ci siamo recati a Varsavia, in un punto vendita già aperto da tempo, perché volevo “toccare con mano” il prodotto. E lì me ne sono innamorata senza scampo».

Cos’hanno di così speciale i prodotti?

«Una qualità altissima e una gamma molto ampia, che comprende anche linee dalle caratteristiche uniche e permette di soddisfare qualsiasi donna.

Ci sono calze e collant classici, dai 6 denari fino ai 600 della microfibra (qui si alza, va a prendere un collant 6 denari e ce ne fa apprezzare la robustezza tirandolo con tutta la sua forza), una bellissima linea moda, leggings, una piccola ma splendida linea di intimo moda. E poi due linee di prodotti particolari, per i quali amo sottolineare che “bellezza è uguale a benessere”. Una, che comprende calze a compressione graduata, contenitive e per neomamme. 

Poi il vero fiore all’occhiello: la linea Shapewear, che non solo modella ma, grazie ai materiali con cui è realizzata, produce un effetto drenante e riduce le circonferenze. Le clienti ci stanno dando riscontri estremamente positivi».

 Quanto ad attivismo, anche Gianpaolo non scherza. Tra una telefonata e un colloquio, riusciamo finalmente a chiedergli il suo parere di imprenditore sull’esperienza dell’avviamento e sui rapporti con il franchisor.

«Mi ha abbastanza stupito vedere quanto è stato impegnativo l’avviamento. Un po’ anche per nostra scelta: Gatta Italia avrebbe provveduto a tutto, ma noi abbiamo preferito impegnarci direttamente e questo ha significato tanto lavoro. Fortunatamente, il franchisor lascia una certa libertà agli affiliati e questo è un aspetto che ho apprezzato. Certo, qualche inconveniente c’è stato, ma va detto che quando abbiamo iniziato, Gatta si era appena affacciata sul mercato italiano.

In ogni caso, ho incontrato una grande disponibilità e volontà di dialogo da parte del franchisor. Dopo alcuni mesi c’è un ottimo rapporto fra noi e la casa madre. Infatti hanno comunicato che è prossimo un piano dettagliato di marketing e pubblicità locale e nazionale, un aspetto al quale teniamo davvero molto».

«Noi stiamo facendo grandi sforzi da parte nostra» aggiunge Sara «per promuoverci sul territorio, ci aspettiamo qualcosa di più a livello nazionale in termini di costanza e crescita. Comunque nel complesso siamo soddisfatti.

Personalmente ho grandissima fiducia nel prodotto e adoro anche il layout del negozio, i suoi colori, la sua atmosfera. Abbiamo aperto solo ad aprile, ma gli incassi sono costantemente in crescita, quindi siamo decisamente ottimisti per il futuro e chissà, è solo un’idea ma potremmo pensare a un secondo store Gatta Italia….».   

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