Un incontro perfetto

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La parola all’affiliato. Un franchisee si racconta: sogni, progetti, aspettative e difficoltà per realizzare un’impresa in affiliazione. Monia Alloni franchising 101Caffè a Segrate (Mi).

Da impiegata a imprenditrice soddisfatta, grazie a un format ben gestito e dal successo sempre maggiore, al suo entusiasmo e a una grande fiducia reciproca.

Siamo appena usciti dal suo negozio 101Caffè, ed ecco che Monia Alloni compare, ramazza e secchio alla mano, e si mette a pulire il già lucidissimo davanzale della vetrina. Un semplice, ma chiaro segno dell’amore che mette nel suo lavoro.

Glielo facciamo notare e lei, sorridendo: «Ve l’ho detto, è la mia creatura».

La sua storia è comune a tante altre: anni di lavoro dipendente, poi, a neppure 40 anni, tutto cambia.

Il lavoro non c’è più e un altro non si trova.

«Lo ammetto, racconta, prima di mettermi in proprio ho provato a cercare lavoro, ma più che altro per abitudine. In realtà fin da ragazza ho coltivato il sogno di un’attività in proprio, anche per poter decidere della mia vita e scegliere con chi avere a che fare».

Alla fine, il sogno ha prevalso sulla realtà e Monia ha aperto poco più di un anno fa il suo negozio 101Caffè a Segrate, in via C. Alberto Dalla Chiesa 6.

Come è arrivata a questa scelta?

«Tutto è nato da una conoscenza casuale con un collaboratore dell’azienda durante una vacanza. Tra una chiacchiera e l’altra, a un certo punto mi ha chiesto: “Ma perché non apri un negozio con noi?”. Così ho iniziato a rifletterci. Decisivo è stato l’incontro con i titolari alla Fiera di Milano, dove ho potuto toccare con mano sia i dettagli della proposta sia la serietà e la competenza delle persone coinvolte».

Quali sono gli aspetti che l’hanno convinta?

«Prima di tutto le persone. Alla mano, disponibili, ma serie e professionali. Poi il format, che trovo indovinato sotto tutti i punti di vista. La mia idea era quella di puntare comunque su un prodotto di qualità e Made in Italy, e l’ho trovato. Nel mio piccolo, avevo fatto qualche indagine per capire se il mercato fosse appetibile e, con mia sorpresa, ho scoperto che la macchinetta per il caffè ormai è diffusissima e da lì ho intuito che il potenziale c’era».

Cosa ci può dire dell’assistenza che ha ricevuto dal franchisor?

«Ripeto, ho trovato persone molto serie e affidabili, con cui ho anche un rapporto umano splendido. Mi hanno supportato in tutto, dalla scelta del negozio all’insegnamento di un mestiere che, per me, era del tutto nuovo. Si percepisce chiaramente che, una volta che ti hanno scelto, poi fanno di tutto per sostenerti».

Quindi sono loro a scegliere gli affiliati?

«Diciamo che è reciproco, ma sono piuttosto esigenti nella scelta degli affiliati e richiedono il rispetto delle loro regole. Tuttavia sono anche molto attenti ai feedback che ricevono dal network e disponibili ad apportare modifiche alle strategie. Una volta presa la decisione, però, tutti devono rispettarla. E lo trovo giusto. Secondo me è così che dev’essere un franchising serio».

Come ha finanziato l’operazione?

«Per fortuna ero stata brava (ride), avevo messo da parte un gruzzolo e ho potuto finanziare tutto in proprio».

Come sta rispondendo la clientela?

«All’inizio era un po’ diffidente. Ma pian piano si è convinta della qualità dei prodotti e oggi non passa giorno senza che arrivi qualche cliente nuovo. Merito del prodotto, certo, ma forse anche un po’ mio: ci credo talmente tanto che non mi è difficile trovare le parole giuste, dare l’accoglienza migliore. Così tornano praticamente tutti e gli incassi hanno un trend di crescita costante».

A distanza di oltre un anno, qual è il suo giudizio complessivo sul franchisor?

«Avrei solo due piccoli suggerimenti per arrivare quasi alla perfezione: un po’ più di pubblicità per far conoscere il marchio a livello nazionale e migliorare la velocità e la puntualità delle consegne. Ma in generale sono molto soddisfatta.

Ci si sente “protetti” e sostenuti e per me, che sono alla prima esperienza, è importante. I responsabili dell’azienda poi, sono molto attenti anche al mercato, sempre alla ricerca di prodotti e soluzioni per migliorare costantemente. Quindi direi promosso a pieni voti». 

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