Il conto vendita non è tutto
Avrei in mente di aprire in franchising un negozio outlet di abbigliamento per bambini e mi è stata proposta la fornitura dei prodotti tramite la formula del conto vendita, con un margine di guadagno del 30%.
La domanda che vorrei porre è: secondo voi questo pone i presupposti per poter lavorare bene o il margine è troppo basso?
Vi faccio presente che la zona di apertura ha un ottimo bacino di utenza, molto commerciale e che comunque si ha l’esclusiva.
Giuseppe D.
La formula del conto vendita è un sistema come un altro per rendere profittevole la gestione di un negozio nel quale l’incidenza della merce a magazzino risulta elevata rispetto al valore delle vendite.
In sé non è più o meno vantaggiosa di ogni altro sistema di fornitura.
Ciò che conta davvero sono infatti i volumi di vendita ottenibili e i margini di guadagno.
Facciamo un esempio: se un negozio per vendere 100mila euro di merce all’anno deve comperarne per 70mila euro e il margine di guadagno è del 50%, questo significa che alla fine dell’anno si troverà con 30mila euro di margine e con 20mila euro di merce pagata in rimanenza.
Lo stesso negozio, con la fornitura dei prodotti in conto vendita e il 30% di margine, se vende 100mila euro di merce si troverà con lo stesso margine di 30mila euro e con 0 merce in rimanenza.
Il risultato è dunque molto simile.
La differenza la fa principalmente la “vendibilità”, ovvero la rotazione del prodotto.
Più il prodotto vende bene, più l’incidenza delle rimanenze è modesta e minore importanza assume il conto vendita.
Il sistema migliore per avere riscontri sui volumi di vendita ottenibili con un marchio in franchising rimane ancora quello di informarsi in generale sugli incassi di tutti i negozi affiliati della rete, ma soprattutto su quei negozi collocati in zone paragonabili a quella in cui si vuole aprire in termini di bacino d’utenza e di condizioni socio-economiche.