Il franchising non è un’opinione.
La domanda:
Mi aveva molto colpito un innovativo progetto di franchising. Poi ho scoperto che l’azienda si era sempre e soltanto servita di agenti e rivenditori indipendenti. In sostanza mi proponeva il franchising pur non avendo mai sperimentato la sua formula. Il presunto franchising non era che qualche idea e qualche numero sulla carta. Ma è lecito fare proposte di questo genere e pubblicizzarle?
Federico Lorenzi
La risposta del nostro esperto Luca Fumagalli:
No. La legge italiana è chiarissima e inequivocabile.
Per know-how si intende “… un patrimonio di conoscenze pratiche non brevettate derivanti da esperienze e da prove eseguite dall’affiliante, patrimonio che è segreto, sostanziale e individuato; per segreto, che il know-how, considerato come complesso di nozioni o nella precisa configurazione e composizione dei suoi elementi, non è generalmente noto né facilmente accessibile; per sostanziale, che il know-how comprende conoscenze indispensabili all’affiliato per l’uso, per la vendita, la rivendita, la gestione o l’organizzazione dei beni o servizi contrattuali; per individuato, che il know-how deve essere descritto in modo sufficientemente esauriente, tale da consentire di verificare se risponde ai criteri di segretezza e di sostanzialità”.
Gli imprenditori provenienti dal mondo della produzione spesso faticano a comprendere la differenza tra il know-how manifatturiero e quello indispensabile per un franchising. Un altro passaggio della legge 129 del 6 maggio 2004 è illuminante: “Per la costituzione di una rete di affiliazione commerciale, l’affiliante deve aver sperimentato sul mercato la propria formula commerciale”. Chi produce da anni ha di certo un know-how, cioè esperienza nella produzione e nella vendita tramite agenti, rivenditori, grossisti ecc. Ma tutto ciò ha poco o niente a che vedere con la sperimentazione e il know-how necessari per un franchising. Le imprese del genere descritto dal lettore saltano due passaggi imprescindibili: il pilotage e la standardizzazione. Nel primo le unità pilota, dirette o affiliate, devono dimostrare la validità del concept attraverso risultati economici inequivocabili e riproducibili. Inoltre, devono fornire le conoscenze pratiche che costituiranno il know-how del sistema franchising. Il secondo prevede la codificazione del know-how e la standardizzazione della formula, definita “costruzione progettuale” e che va realizzata da esperti. Hai dubbi da chiarire ? Invia gratuitamente le tue domande direttamente ai nostri esperti.
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